Protocollo d'intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell'ambito portuale di Trieste"edizione 2023
Nel corso della mattinata odierna è stato sottoscritto presso la
Prefettura di Trieste il "Protocollo di intesa in materia di
sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito portuale" che costituisce
a pieno titolo un'ulteriore pietra miliare dello sviluppo della
sicurezza in un contesto lavorativo di così peculiare delicatezza,
senz'altro destinato a divenire punto di riferimento anche per
altre realtà portuali nazionali.
Il Protocollo integra e sostituisce il precedente Protocollo
vigente ed è frutto di un percorso condiviso volto ad implementare
le iniziative già in essere in materia di sicurezza sui luoghi di
lavoro presso lo scalo marittimo giuliano.
Il testo costituisce anche un'importante risposta alle legittime
richieste formulate dai lavoratori e dai loro rappresentanti
all'indomani dell'incidente occorso in ambito portuale il 9
febbraio scorso, quando un operaio cinquantottenne è morto dopo
essere caduto in mare col suo carrello elevatore dal Molo VII.
Il lavoro istruttorio che ha portato alla definizione del nuovo
testo ha visto coinvolti il Coordinamento degli Organi Ispettivi
(C.O.I.), costituito da tutti gli Enti preposti alle attività
ispettive e di vigilanza presso il porto di Trieste, alle cui
riunioni sono stati invitati a partecipare anche i rappresentanti
delle Organizzazioni Sindacali di categoria nonché i Rappresentanti
dei lavoratori per la sicurezza di sito (R.L.S.S.), e, per la prima
volta, anche i rappresentanti dei terminalisti che hanno fornito un
importante e concreto contributo alla sua stesura.
I nuovi articoli introdotti nel testo del Protocollo vigente sono
finalizzati ad una maggiore valorizzazione delle figure dei
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito, delle
certificazioni dei sistemi di gestione della sicurezza sui luoghi
di lavoro rilasciate da Enti riconosciuti con adesione ai programmi
di Workplace Health Promotion e delle iniziative di implementazione
dell'utilizzo di nuove tecnologie in materia di sicurezza dei
lavoratori. Una norma specifica del Protocollo prevede infatti che
le imprese ottengano il rinnovo o una nuova autorizzazione allo
svolgimento di operazioni e servizi portuali presso il Porto di
Trieste presentando, tra gli altri documenti allegati all'istanza,
un Piano degli Investimenti. All'interno di tale Piano, tra
l'altro, andranno dettagliati i programmi di investimento annuale
nell'innovazione per il miglioramento delle condizioni di salute e
sicurezza sui luoghi di lavoro, ammettendo su tale ambito, la
sperimentazione e implementazione di nuove e innovative dotazioni
meccaniche, informatiche, tecnologiche, strumentali per migliorare
le misure di prevenzione e protezione collettiva o individuale sui
luoghi di lavoro e ridurre i rischi interferenziali in ambito
portuale.
A tale proposito il Protocollo riporta a titolo esemplificativo e
non esaustivo alcune delle fattispecie di intervento su cui le
imprese di Operazioni e Servizi portuali dovranno dimostrare di
investire ogni anno:
-
sistemi anticollisione tra veicoli, tra veicoli e ostacoli fissi,
tra veicoli e persone;
-
strumenti di controllo o gestione accessi alle diverse aree
operative dei terminal;
-
strumentazioni di compartimentazione per la regolazione delle
condotte di guida o di manovra dei mezzi, portali di tracciabilità
dei processi logistici, dispositivi di rintracciabilità e di
regolazione del controllo dei flussi di mezzi e persone tra loro
interferenti;
-
dispositivi di galleggiamento o anticaduta in mare;
-
esoscheletri, dispositivi ergonomici, accessori o attrezzature per
la riduzione del sovraccarico bio-meccanico sui luoghi di lavoro;
-
dispositivi di tracciabilità per il lavoro in solitaria;
-
dispositivi di segnalazione automatica di guasti, malfunzionamenti
e scadenza dei termini di manutenzione periodica;
-
dispositivi di rilevazione automatica di screening dell'alcolemia
di cui dotare i mezzi operativi,
Il nuovo Protocollo prevede poi attività di formazione con
programmi comuni e condivisi per tutte le aziende operanti nel sito
e requisiti minimi di formazione per gli addetti alla conduzione di
mezzi operativi in ambito portuale. Sono introdotti inoltre
percorsi incentivanti di premialità finanziaria per le imprese
(sotto forma di riduzione del tasso medio di premio I.N.A.I.L.) per gli
interventi effettuati dalle stesse per il miglioramento delle
condizioni di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
in relazione alla tematica dei "mancati infortuni". Inoltre si
configura tutta l'area portuale quale luogo di lavoro, compresi gli
spazi comuni,
alcool free
, ove non sarà possibile né l'introduzione, né la somministrazione
o comunque il consumo di sostanze alcoliche oltre che di quelle
stupefacenti.
Da ultimo, il Protocollo recepisce un'ulteriore integrazione, già
frutto di pregressi accordi non ancora formalizzati, che prevede
l'ampliamento delle aree di competenza dei RLSS di sito Portuale e
la valorizzazione dei i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza territoriale (RLST) del comparto edile per le attività
presso i cantieri edili in ambito portuale.
L'innovatività di molti degli strumenti previsti dal Protocollo che
oggi entra in vigore con la sottoscrizione, ha indotto il Prefetto
ed il Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Orientale a prospettare un rapido avvio di un tavolo di
monitoraggio con l'insediamento in breve tempo di un gruppo di
lavoro preposto a valutare entro l'anno alcune limature o
integrazioni al testo che si rendessero necessarie e la possibile
adesione di ulteriori players al Protocollo che deve considerarsi
aperto a successive sottoscrizioni in funzione di preposizioni e
previsioni ulteriori che via via si ritenesse di adottare.
Pubblicato il 03/08/2023
Ultima modifica il 03/08/2023 alle 19:41:30
Ultima modifica il 03/08/2023 alle 19:41:30