Informazioni
la Prefettura U.T.G. provvede al rilascio delle certificazioni antimafia
Informazioni
(Ex art. 91 del D. Lgs. 6/9/2011, n. 159 )
Area I Ordine e Sicurezza pubblica - Antimafia
Dirigente: Vice Prefetto: Dott. Claudio Naldi
Referenti:
Dott.ssa Filomena Chilà -
filomena.chila(at)interno.it
Sig.ra Nicoletta Conci - nicoletta.conci(at)interno.it
Sig.ra Nicoletta Conci - nicoletta.conci(at)interno.it
Telefono: 0461/204453 - 485
Indirizzo di P.E.C.:
protocollo.comgovtn(at)pec.interno.it
Dal 7 gennaio 2016 è operativa la Banca Dati Nazionale Unica per la
Documentazione Antimafia ( B.D.N.A. )
Così come previsto dagli artt. 87 e 90 del D. Lgs. 159/2011 e
successive modifiche ed integrazioni la comunicazione e
l'informazione sono conseguite mediante consultazione della B.D.N.A. da
parte dei soggetti di cui all'art.97, comma 1 del D. lgs 159/2011,
debitamente accreditati.
LE RICHIESTE DI DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA DOVRANNO PERVENIRE ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO LA BDNA.
LE RICHIESTE DI DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA DOVRANNO PERVENIRE ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO LA BDNA.
NON SARANNO EVASE
LE RICHIESTE PERVENUTE DIVERSAMENTE.
I SOGGETTI DI CUI ALL'ART. 97 comma 1 del D. Lgs. 159/2011
POTRANNO RICHIEDERE L'ACCREDITAMENTO SECONDO LE MODALITA' INDICATE
NELL'APPOSITA SEZIONE CONTENUTA NEL SITO DI QUESTO COMMISSARIATO
DEL GOVERNO ALLA VOCE " CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA / ACCREDITAMENTO
BANCA DATI NAZIONALE ANTIMAFIA "
L'Informazione antimafia (art. 84, comma 3 del D. Lgs.
159/2011)
attesta, oltre a quanto già previsto per la comunicazione antimafia
(sussistenza o meno delle cause di decadenza, sospensione o divieto
di cui all'art. 67 del D. Lgs. 159/2011), anche l'esistenza di
eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a
condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese
interessate
.
Casi in cui va richiesta l'informazione antimafia
L'informazione antimafia è acquisita, mediante consultazione della
Banca Nazionale Unica della Documentazione Antimafia da parte dei
soggetti di cui all'art. 97 comma 1 del D. Lgs. 159/2011 (Enti
pubblici/ Stazioni Appaltanti), debitamente accreditati,
prima di stipulare, approvare o autorizzare
contratti, subcontratti, o prima di rilasciare o consentire
concessioni o erogazioni, qualora il valore sia:
- in materia di opere, lavori pubblici e pubbliche forniture: pari o superiore a quello determinato dalla legge in attuazione delle direttive comunitarie. In particolare:
- in materia di opere e lavori pubblici la soglia comunitaria è di € 5.350.000;
- in materia di servizi, la soglia comunitaria è di € 214.000;
- in materia di forniture, la soglia comunitaria è € 214.000 esclusa per le forniture di beni da aggiudicarsi dalle amministrazioni di cui al D. Lgs. 12/04/2006, n. 163 (di recepimento delle due direttive comunitarie 2014/24/UE e 2014/25/UE modificate con regolamenti UE 2014/2170 e 2015/2171).
- per concessioni di acque pubbliche o di beni demaniali per lo svolgimento di attività imprenditoriali e per la concessione di contributi, finanziamenti e agevolazioni su mutuo o altre erogazioni dello stesso tipo per lo svolgimento di attività imprenditoriali: superiore a € 150.000,00;
- per le autorizzazioni di subcontratti, cessioni o cottimi concernenti la realizzazione di opere o lavori pubblici o la prestazione di servizi o forniture pubbliche: superiore a € 150.000,00;
- concessioni di terreni agricoli e zootecnici demaniali che ricadono nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune, a prescindere dal loro valore complessivo nonché su tutti i terreni agricoli, a qualunque titolo acquisiti, che usufruiscono di fondi europei per un importo superiore a 25.000,00 euro;
- per le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia e degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali si applica la direttiva 2014/21/UE (come modificata dal Regolamento UE n. 2015/2171):
- a) Opere e lavori pubblici di importo pari o superiore a € 5.350.000.00.
- b) Forniture e servizi: di importo pari o superiore a € 428.000,00.
Tali importi si applicano solo agli appalti che gli enti pubblici
aggiudicano per scopi relativi all'esercizio delle loro attività
(art. 15 Direttiva 2014/25/UE).
E' vietato a pena di nullità, il frazionamento dei contratti, delle
concessioni o delle erogazioni compiute a scopo di eludere
l'applicazione della predetta normativa.
L'informazione antimafia va sempre richiesta, qualunque sia
l'importo del contratto, subcontratto, finanziamento o erogazione,
nell' ipotesi prevista dall'art. 100 del D. Lgs. 159/2011.
Casi in cui non va richiesta l'informazione antimafia (art. 83,
comma 3 del D. Lgs. 159/2011 e ss.mm.ii.):
1) Per i rapporti tra soggetti pubblici, pubbliche amministrazioni,
enti pubblici, enti e Aziende vigilati dallo stato o da altro ente
pubblico, le società o imprese comunque controllate dallo stato o
da altro ente pubblico, concessionari di opere pubbliche o di
servizi pubblici, contraenti generali di cui all'art. 194 del D.
Lgs. 50/2016;
2) Per i rapporti tra i soggetti pubblici in precedenza menzionati
ed altri soggetti, anche privati, i cui organi rappresentativi e
quelli aventi funzioni di amministrazione e di controllo siano
sottoposti, per disposizioni di legge o di regolamento, alla
verifica di particolari requisiti di onorabilità tali da escludere
la sussistenza di una delle cause di sospensione, di decadenza o di
divieto previste dall'art. 67 del D. Lgs. 159/2011;
3) Per il rilascio o il rinnovo delle autorizzazioni o licenze di
polizia di competenza delle autorità nazionali e provinciali di
pubblica sicurezza;
4) Per la stipulazione o il rinnovo di contratti e per la
concessione di erogazioni a favore di chi esercita attività
agricole e professionali non organizzate in forma di impresa,
nonché a favore di chi esercita attività artigiana in forma di
impresa individuale e attività di lavoro autonomo, anche
intellettuale in forma individuale;
5) Per i provvedimenti, gli atti, i contratti e le erogazioni il
cui valore complessivo non superi i € 150.000,00;
Non va richiesta, inoltre, per i rapporti fra privati e per le
verifiche di cui all' art. 80 del D. Lgs. 50/2016.
Competenza al rilascio della Informazione antimafia (art. 90 del D.
Lgs. 159/2011)
L'informazione antimafia è conseguita mediante consultazione della
Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia da parte
dei soggetti di cui all'articolo 97, comma 1 del D. Lgs.
159/2011 (Enti Pubblici/Stazioni Appaltanti), debitamente
accreditati.
Le informazioni antimafia dovranno essere acquisite dai soggetti
elencati dall'
art.
97, comma 1 del
D. Lgs.
159/2011 esclusivamente mediante la consultazione della Banca dati
nazionale.
Procedimento di rilascio dell'informazione antimafia
Il rilascio dell'informazione antimafia sarà immediatamente
conseguente alla consultazione della Banca dati nazionale, quando
non emergeranno a carico dei soggetti censiti la sussistenza di
cause ostative ex art. 67 o i tentativi d'infiltrazione mafiosa di
cui all'art. 84, comma 4 del D. Lgs. 159/2011.
In tali casi l'informazione antimafia attesterà il rilascio
mediante utilizzo della Banca dati nazionale.
L'immediato rilascio dell'informazione antimafia non sarà possibile
qualora dalla consultazione della Banca dati nazionale emerga che
l'impresa non è censita o la sussistenza di cause ostative ex art.
67 o i tentativi d'infiltrazione mafiosa di cui all'art. 84, comma
4 del D. Lgs. 159/2011.
In tali casi, il prefetto effettuerà le opportune verifiche.
Nel caso in cui le verifiche suddette diano esito negativo, il
prefetto rilascerà l'informazione antimafia liberatoria attestando
il rilascio mediante il collegamento alla Banca dati nazionale.
Nel caso in cui le verifiche suddette diano esito positivo, il
prefetto rilascerà l'informazione antimafia interdittiva.
Modalità di presentazione delle istanze mediante la Banca Dati
Nazionale
La richiesta dell'informazione antimafia deve essere effettuata
attraverso la banca dati nazionale al momento dell'aggiudicazione
del contratto ovvero 30 giorni prima della stipula del
subcontratto.
I soggetti di cui all'art. 97, comma 1 del D. Lgs. 159/2011,
debitamente accreditati, dovranno inserire scrupolosamente nella
Banca dati nazionale tutti i dati relativi alla richiesta
d'informazione antimafia indicati dagli artt. 91, comma 4 del
D. Lgs. 159/2011 e 23 del D.P.C.M. 30 ottobre 2014, n. 193.
Qualora i dati inseriti siano incompleti o errati, il sistema
informativo della Banca Dati Nazionale sospenderà la procedura di
rilascio della documentazione antimafia.
Per l'inserimento dei dati suddetti nella Banca dati nazionale, i
soggetti elencati dall'art. 97 comma 1 del DL.gs 159/2011 dovranno
acquisire:
- la dichiarazione sostitutiva d'iscrizione alla C.C.I.A.A. contenente tutti i componenti di cui all'art. 85 del D. Lgs. 159/2011, nonché il numero del codice fiscale e della partita IVA dell'impresa stessa ;
- la dichiarazione sostitutiva redatta dai soggetti di cui all'art. 85 del D. Lgs. 159/2011 e riferita ai loro familiari conviventi;
- la dichiarazione sostitutiva relative al socio di maggioranza (persona fisica o giuridica) della società interessata, nell'ipotesi prevista dall' art. 85, comma 2, lett. c) del D. Lgs. 159/2011 e riferita anche ai loro familiari conviventi.
Per
"familiari conviventi"
:
si intende "chiunque conviva" con i soggetti di cui all'art. 85
del D. Lgs. 159/2011, purché maggiorenni e residenti nel
territorio dello Stato italiano.
Per
Consiglio di Amministrazione
:
si intende il Presidente del C.d.A, l'amministratore delegato e i
consiglieri.
Per componenti del
collegio sindacale
:
si intendono i sindaci effettivi e supplenti.
L'art. 85, comma 2 bis del D. Lgs. 159/2011 prevede, inoltre,
che i controlli antimafia siano effettuati, nei casi contemplati
dall'art. 2477 del C.C., sul sindaco, nonché sui
soggetti che svolgono i compiti di vigilanza
di cui all'art. 6, comma 1 , lett. b) del D. Lgs. 8 giugno
2011, n. 231.
La dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla
C.C.I.A.A. deve riportare l'indicazione del
direttore tecnico
, ove previsto (art. 85, co. 2 D. Lgs. 159/2011).
Nella dichiarazione sostitutiva dovranno essere indicati, ai sensi
dell'art. 91, comma 5 del D. Lgs. 159/2011, i
Procuratori Generali, i Procuratori Speciali
e i loro familiari conviventi.
Per procuratori generali e speciali: si intendono coloro che, sulla
base dei poteri conferitigli, siano legittimati a partecipare alle
procedure di affidamento di appalti pubblici di cui al D. Lgs.
163/2006, a stipulare i relativi contratti in caso di
aggiudicazione (per i quali sia richiesta la documentazione
antimafia) e, comunque, più in generale, i procuratori che
esercitano poteri che per la rilevanza sostanziale e lo spessore
economico sono tali da impegnare sul piano decisionale e gestorio
la società determinandone in qualsiasi modo le scelte o gli
indirizzi. I Procuratori titolari di tali poteri dovranno essere
specificati al momento della presentazione della richiesta nel
campo
"Note"
della Banca Dati.
Nel caso di
Società Fiduciarie o di Trust:
i controlli antimafia si estendono anche al
Fiduciante
o anche al
Trustee
. Ai fini di un corretto inserimento della richiesta nella Banca
Dati, i dati anagrafici del Fiduciante o del Trustee dovranno
essere inseriti selezionando il campo
"Gerente"
della Banca Dati.
Nel caso di
Società consortili o di Consorzi
, la documentazione deve essere integrata con:
- Dichiarazione del rappresentante legale dalla quale risultino ciascuno dei consorziati che nei consorzi e nelle società consortili detenga una partecipazione pari almeno al 5%;
- Copia delle dichiarazioni sostitutive di iscrizione alla C.C.I.A.A. riferite alle suddette società consorziate.
- Dichiarazione sostitutiva redatta dai soggetti di cui all' art. 85 del D. Lgs. 159/2011 e riferita ai loro familiari conviventi.
Validità dell'informazione antimafia (
art.
86 del
D. Lgs.
159/2011)
Le informazioni antimafia hanno una
validità di 12 mesi
dalla data dell'acquisizione, salvo che non siano intercorse
modificazioni dell'assetto societario (art. 86, co. 3 D. Lgs.
159/2011).
Variazioni degli organi societari:
I legali rappresentanti degli organismi societari, nel termine di
trenta giorni dall'intervenuta modificazione dell'assetto
societario o gestionale dell'impresa, hanno l'obbligo di
trasmettere al prefetto che ha rilasciato l'informazione antimafia,
copia degli atti dai qual risulta l'intervenuta modificazione
relativamente ai soggetti destinatari delle verifiche antimafia di
cui all'art. 85 del D. Lgs. 159/2011.
La violazione di tale obbligo è punita con la sanzione
amministrativa pecuniaria di cui all'art. 86, comma 4 del
D. Lgs. 159/2011.
Data pubblicazione il 20/09/2006
Ultima modifica il 01/04/2022 alle 13:06
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