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Rapporto 2012

  
Presentazione

 
Paola Basilone
Prefetto di Torino

  copertina
L’Osservatorio interistituzionale sulla presenza di cittadini stranieri in provincia di Torino giunge quest’anno alla XVI edizione, strumento di analisi dell’evoluzione della presenza dei cittadini stranieri sul territorio provinciale da cui trarre spunto per studi e azioni di integrazione e dialogo.

Occorre considerare infatti l’integrazione come un processo che istituisce una fitta rete di relazioni fra lo “Stato” e il “singolo individuo” e in cui, poi, insiste l’azione di diversi enti, governativi e non, come datori di lavoro, sindacati, associazioni religiose, centri di accoglienza e formazione di sostegno degli immigrati. Integrazione diviene, inoltre, sinonimo di istruzione.

Molti, infatti, sono gli ostacoli che l’immigrato si trova ad affrontare, primo tra tutti quello della lingua. Nonostante le difficoltà legate all’impatto con la lingua e con la conoscenza del Paese di permanenza, è fondamentale rimuovere gli ostacoli che procurano agli stranieri rallentamenti nelle relazioni quotidiane. Da qui la necessità di promuovere azioni di accoglienza dell’immigrato, mirate a fornirgli un bagaglio linguistico sufficiente, almeno, ad un suo facile inserimento nel tessuto sociale e lavorativo, insieme ad elementi di formazione ed educazione civica, che lo sostengano nella creazione di una coscienza civile, basata sulla consapevolezza dei propri diritti e sul rispetto dei propri doveri.

In tale ottica si colloca l’ Accordo di Integrazione che appunto prevede per tutti gli stranieri di nuovo ingresso un percorso volto ad acquisire una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione e dell’organizzazione delle istituzioni pubbliche.

Le politiche per l’integrazione che via via si stanno sviluppando nel nostro Paese e, in particolare nel territorio torinese, rientrano a pieno titolo nella Risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2013 sull'integrazione dei migranti, gli effetti sul mercato del lavoro e la dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale . Il 2013 è stato ufficialmente proclamato Anno europeo dei cittadini, con l’obiettivo principale la valorizzazione della consapevolezza dei cittadini dell’Unione sui propri diritti e sulle proprie responsabilità quali cittadini europei.

Particolare attenzione è dedicata, nel contesto dell’Anno Europeo dei cittadini, alla promozione della comprensione interculturale e della lotta contro le discriminazioni. A tale proposito, la citata Risoluzione sottolinea che “l'integrazione nel mercato del lavoro e nella società richiede un impegno da entrambe le parti, da un lato, in particolare, per quanto riguarda l'apprendimento della lingua, la conoscenza e il rispetto del sistema giuridico, politico e sociale, degli usi e costumi e della convivenza sociale nel paese d'accoglienza, dall'altro, la costruzione di una società inclusiva, la garanzia dell'accesso al mercato del lavoro, alle istituzioni, all'istruzione, alla sicurezza sociale, all'assistenza sanitaria, l'accesso ai beni e ai servizi e alla casa e il diritto di partecipare al processo democratico; sottolinea, di conseguenza, che gli istituti di istruzione, gli istituti religiosi e sociali, le comunità e le associazioni di migranti, le associazioni sportive e culturali, le forze armate, le parti sociali, in particolare i sindacati, le imprese e le agenzie di collocamento hanno una particolare responsabilità sociale in tale contesto, ricordando che ciascun attore ha una forza diversa nel processo di integrazione;” richiedendo che “venga adottato un approccio complessivo a livello locale, nazionale ed europeo, simile all'integrazione di genere; chiede altresì l'introduzione del principio della «cultura dell'integrazione», in modo che le questioni inerenti l'integrazione vengano considerate in tutti gli strumenti politici, legislativi e finanziari, e invita … la Commissione a istituire un gruppo per l'integrazione che coinvolga più servizi e che si occupi delle questioni inerenti l'integrazione, l'immigrazione per lavoro e l'integrazione nel mercato del lavoro e che includa tutte le direzioni generali competenti, il Servizio europeo per l'azione esterna e gli interlocutori pertinenti;”

In tal senso, gli interventi sulla realtà immigratoria necessitano di elementi conoscitivi ad ampio spettro per poter valutare le possibilità e le potenzialità dei cambiamenti e dei percorsi di integrazione, da parte sia degli stessi stranieri sia del Paese ospitante, anche per i rilevanti riflessi sociali, tenuto conto dei rilevanti riflessi di ordine pubblico, culturali ed economici.

Negli anni si è sviluppata a Torino e in provincia una attiva presenza diretta degli immigrati che, anche per il tramite dell’associazionismo, ha consentito un processo di crescita continuo, costante e volto alla partecipazione e alla cittadinanza attiva degli stessi cittadini stranieri, elemento centrale per favorire il processo di integrazione dei migranti nel contesto sociale, culturale ed economico .

Il volume intende dare atto di ciò attraverso dati, grafici e commenti che si soffermano fra l’altro sugli andamenti generali dell’accesso al mondo del lavoro e gli eventuali contraccolpi dovuti alla crisi economica, sui flussi d'ingresso legati alle regolarizzazioni e ai ricongiungimenti familiari ed infine sulla salute degli immigrati e sui servizi alla persona. I dati, successivamente alla presentazione del lavoro, verranno pubblicati anche sui siti della Prefettura, della Provincia e del Comune di Torino.

Un dovuto ringraziamento agli Enti che hanno fornito a vario titolo il proprio importante contributo ed in particolare al Comune di Torino e al suo Ufficio Statistica che, curandone la pubblicazione nella collana di monografie tematiche dell’Osservatorio socio-economico torinese, ne favorisce la più ampia diffusione.
 
 
 
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Data pubblicazione il 10/12/2013
Ultima modifica il 16/10/2015 alle 11:05

 
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