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Centrale Coordinamento cure palliative A.S.L. Città di Torino al posto della villetta del narcotrafficante

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Succede a Torino dove il bene confiscato torna alla comunità
 
 
Cerimonia di consegna questa mattina a Torino di un bene confiscato alla criminalità organizzata

Una villetta di lusso su due piani più seminterrato con giardino retrostante confiscata ad un pluripregiudicato, narcotrafficante affiliato della 'ndrangheta, arrestato durante l'operazione Minotauro è da oggi sede della nuova centrale di coordinamento della struttura medico-infermieristica che gestisce le cure palliative, nell'ambito dell'Assistenza domiciliare integrata (ADI). 

Durante l'odierna cerimonia di consegna dell'immobile -  assegnato dall'Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati al patrimonio indisponibile del Comune di Torino e da quest'ultimo in uso all'A.S.L. per la precitata finalità -  il Prefetto Claudio Palomba , nel suo intervento, ha sottolineato l'importanza di questo momento come espressione della riaffermazione della legalità in un territorio dove 10 anni fa, proprio l'8 giugno 2011, la Magistratura portò a termine l'operazione Minotauro, facendo emergere la forza e la diffusione della 'ndrangheta in Piemonte.

"La conclusione della procedura di destinazione della villa rappresenta un segnale che lo Stato, in tutte le sue espressioni, è presente e determinato a sconfiggere il virus mafioso in ogni sua forma"-  ha detto lo stesso Prefetto - rammentando il complesso iter che ha costretto anche l'Amministrazione statale ad adottare la misura dello sgombero coatto per ottenere la disponibilità del bene.

Inoltre, ha evidenziato come "La restituzione del bene al circuito della legalità rappresenta il risultato della fattiva sinergia istituzionale fra molti, non solo nella lotta alla criminalità organizzata 'ndranghetista ma anche per rispondere ad esigenze di politica sociale a favore della collettività".

"Queste proprietà immobiliari rappresentano spesso un elemento di intimidazione atto a testimoniare la forza della mafia sul territorio" - ha concluso il Prefetto - " pertanto la restituzione di questi beni alla collettività rappresenta anche una rottura definitiva del circolo vizioso della paura, la fine dell'aura di terrore e intimidazione che promanava da questo luogo in passato". 
Torino, 9 giugno 2021 
 

Data pubblicazione il 09/06/2021
Ultima modifica il 08/11/2021 alle 17:17

 
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