La Sede
Il palazzo della provincia è la sede della Prefettura
Nell'affrontare questo lavoro, il Bruschi si trova di fronte al
problema dell'irregolarità delle linee della volta, che risolve
abilmente con l'invenzione di sette finti arazzi riccamente bordati
d'oro e velluto. La struttura compositiva e la gamma coloristica
sono un vero elogio alla pittura del Quattrocento maturo, qui
rappresentata dai ritratti del Perugino e del giovane Raffaello.
Tra le glorie locali figurano gli architetti Galeazzo Alessi e il
dotto legislatore Bartolo Alfani. Sono inoltre presenti orefici e
scultori illustri del Cinquecento perugino, famosi guerrieri come
Braccio Fortebraccio nonché il famigerato demagogo Biordo
Michelotti.
Le volte delle altre sale della dimora prefettizia mantengono solo
in parte decorazioni di rappresentanza, passando a composizioni
pittoriche più adatte a una dimensione privata degli ambienti. La
sala da pranzo, per esempio, sviluppa sul soffitto, per mano del
Cherubini, il tema del chiosco con pergolato e presenta festoni di
frutta e putti che invitano alla libagione. Il Benvenuti ripropone
invece, nella sala a settentrione della residenza del Prefetto,
un'elaborata prospettiva tipicamente settecentesca, con
trompe l'oeil
di vasi di fiori. Infine si apre nella galleria meridionale la
suggestiva volta di Mariano Piervittori, arricchita da motivi a
grottesche, scene di caccia e allegorie femminili delle Arti e dei
Mestieri.
Data pubblicazione il 07/02/2008
Ultima modifica il 01/06/2012 alle 12:16
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