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Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Matera
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Palazzo della Prefettura - Cenni Storici

PALAZZO PREFETTURA - Cenni Storici palazzo

"Il Convento di San Domenico"
Dalle origini dell'insediamento a Matera dei Frati Predicatori dell'Ordine di San Domenico a Palazzo delle Istituzioni

L'attuale sede della Prefettura di Matera è ospitata nel grande edificio che fu il Convento dei Frati Predicatori dell'Ordine di San Domenico, ubicato all'epoca della sua costruzione ai margini della cinta muraria della città, lungo la zona detta dei "Foggiali", protetta da una serie di fortificazioni turrite, in parte demolite per consentire la costruzione del prospiciente monastero dell'Annunziata. In mancanza di riferimenti documentali certi riferiti all'anno di fondazione gli storici e cronisti locali collocano la sua edificazione entro il primo trentennio del XIII secolo, ascrivibile all'opera ed alla predicazione del Beato Nicola Paglia da Giovinazzo, della Famiglia dei Padri della Puglia, discepolo di San Domenico, fondatore anche dei primi conventi domenicani di Trani, Brindisi e Monopoli La storiografia locale vuole, inoltre, che lo stesso San Domenico, indirizzasse all'Università di Matera, trasmettendola per il tramite del Beato Nicola Paglia di Giovinazzo, una lettera con cui "le significava la sua riconoscenza per aver accolta la sua Religione" e che l'importante documento "caduto infelicemente nelle mani di un Preside Spagnolo della Provincia di Matera fu giudicata di buona preda e sparì".

Assumendo come vera l'esistenza della lettera autografa di San Domenico si può verosimilmente ritenere che la stessa possa essere stata scritta tra il 1215, anno di fondazione dell'ordine, e il 1221, anno della morte del Santo, e, quindi, ipotizzare che il primo nucleo di domenicani fosse già presente a Matera in quel lasso di tempo e che l'inizio della costruzione della Chiesa e dell'annesso Convento possano risalire alla stessa epoca. A conferma della collocazione in tale periodo della edificazione del Convento una Bolla dell'anno 1471 di Papa Sisto V che fa risalire l'origine della istituzione domenicana a Matera anteriormente al 1230. Anche l'analisi architettonica del complesso monacale non evidenzia elementi caratterizzanti una data precisa della sua edificazione e tanto a causa delle notevoli trasformazioni e rimaneggiamenti subite dalla struttura nel corso dei secoli. Le uniche vestigia leggibili sono quelle dell'edificio ecclesiastico caratterizzato da una facciata con linee romaniche al cui interno, tuttavia, non sono state rinvenute iscrizioni o tracce riferite alla data di consacrazione del tempio, come consuetudine in quei tempi.
Alla costruzione della Chiesa e del Convento, oltre ai domenicani con le loro dotazioni, parteciparono l'Università di Matera e diversi privati, tra cui la famiglia Ciccarelli che donò loro il terreno ove edificare. Nel corso dei quasi cinque secoli di permanenza attiva della comunità domenicana a Matera la storia della struttura monacale, così come ci viene raccontata dai cronisti locali, è stata caratterizzata da fasi alterne. E' certo che nell'ultimo quarto del XVI sec. i frati vivessero in estrema povertà chiedendo sussidi e aiuti all'Università. Nel 1609 la struttura conventuale fu oggetto di importanti lavori di ristrutturazione ed ampliamento, il chiostro venne trasformato nell'attuale quadriportico sostenuto da pilastri. Nel 1700 il monastero viveva una fase di grande prosperità con disponibilità di capitali, terreni e immobili. Ospitava oltre venti religiosi nonché professi e conversi ed una scuola di teologia, filosofia e scienze aperta anche ad esterni. Nel 1774 la Chiesa venne restaurata e nel 1778, a testimonianza del prestigio acquistato, il monastero venne prescelto per ospitare un Capitolo Generale durante il quale si elesse il nuovo Provinciale.
Nel 1807 a seguito dell'emanazione delle leggi napoleoniche di soppressione delle strutture monastiche il Convento dei Domenicani venne soppresso unitamente ai conventi dei Minori Conventuali, dei Cappuccini e degli Agostiniani. I tentativi per ripristinare il Convento di San Domenico negli anni della Restaurazione non sortirono alcun effetto, vani si rivelarono gli sforzi in tal senso del p. Tommaso Longo, unico superstite nel 1818 della estinta comunità dei domenicani. Diversa fu, invece, la sorte per i Cappuccini e gli Agostiniani che beneficiarono, rispettivamente nel 1816 e nel 1820, del ripristino delle rispettive comunità monastiche sino alla definitiva soppressione all'indomani dell'Unità d'Italia.
Con l'arrivo dei Francesi il Regno di Napoli venne suddiviso in 13 province, fra cui la Basilicata alla quale fu data per capoluogo la città di Potenza (1806). Matera perdeva così il primato di capoluogo della Basilicata che deteneva sin dal 1663, allorquando venne istituito il Tribunale della Regia Udienza con a capo un Intendente o Preside con funzioni amministrative, giudiziarie e militari. Con la riforma dell'organizzazione amministrativa disegnata dai francesi l'Intendente sostituisce nelle province del regno la figura del Preside, la Basilicata, in particolare, fu divisa in tre distretti: Potenza, Matera e Lagonegro, a capo dei quali furono posti i Sottointendenti alla diretta dipendenza dell'Intendenza. L'impalcatura amministrativa realizzata dai francesi fu essenzialmente ricalcata anche dal Governo Borbonico, subendo poi corpose trasformazioni solo nel periodo post unitario.
L'abbandono del Convento da parte dei domenicani coincise quindi, sin dal 1807, con l'utilizzo della imponente complesso monastico per esigenze connesse al funzionamento delle struttura amministrativa della provincia di Basilicata, così come articolata dai francesi. In relazione all'ubicazione della struttura e alla disponibilità di ampi spazi fu scelta quale sede per ospitare il Sottointendente e i relativi uffici dipendenti. Nel corso di circa un secolo e mezzo ha ospitato, altresì, gli Uffici di Pubblica Sicurezza, quello del Telegrafo, l'Archivio Notarile, la Banca Mutua Popolare, il Comizio Agrario oltre a garantire l'alloggio dei Sottoindententi e, successivamente, dei Sottoprefetti. Elevata Matera a capoluogo di provincia, con Regio Decreto 2 gennaio 1927 n.1 , il Convento di San Domenico diviene sede della Prefettura che venne diretta dal dott. Rosario Rossi, quale primo Prefetto della Provincia di Matera.
In quel tempo Matera contava circa 18.000 abitanti, era sede arcivescovile da oltre un millennio, aveva oltre alle scuole elementari un Liceo Ginnasio, una Scuola Complementare, una Scuola di Metodo, un Ospedale Civile, poteva vantare, inoltre, un Museo Archeologico Nazionale, fondato da Domenico Ridola, tra i più importanti in Italia per le collezioni paleolitiche e neolitiche detenute.
Notizie Storiche:
• E. Verricelli "Cronica de la Città di Matera nel regno di Napoli (1595-1596)";
• F.P. Volpe "Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera ";
• G. Gattini "Note Istoriche sulla Città di Matera e sulle sue Famiglie Nobili";
• M. Morelli " Storia di Matera";
• M. Padula - C. Motta "Le Chiese di San Giovanni e di San Domenico";
• Istituto Storico Domenicano, Roma "Archivum Fratrum Praedicatorum" - Volumen LIV, 1984 


Data pubblicazione il 03/05/2009
Ultima modifica il 03/05/2009 alle 08:28

 
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