Beni confiscati alle mafie
Protocollo d'intesa sulla destinazione e sull'utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata
Il pieno utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata
è un obiettivo prioritario. Ciò per due ordini di ragioni. In primo
luogo, in quanto l'aggressione ai patrimoni mafiosi si è dimostrata
come uno degli strumenti più efficaci per la disarticolazione delle
aggregazioni criminali. In secondo luogo, in quanto giustamente
riveste crescente attenzione dell'opinione pubblica il valore
simbolico della restituzione alla collettività dei beni
illecitamente sottratti.
Nell'ultimo biennio due fondamentali novità a livello legislativo hanno conferito forte impulso all'azione di contrasto sul piano delle misure patrimoniali. Ci si riferisce all'istituzione del Fondo Unico di Giustizia, nel 2008, che ha consentito l'immediata utilizzazione pubblica del denaro, in contanti o in titoli, sequestrato e/o confiscato presso Istituti di raccolta del credito, trasferendone direttamente la titolarità ad Equitalia Giustizia. Attraverso le previste procedure, le somme così incamerate sono annualmente destinate per le esigenze dell'ordine e della sicurezza pubblica e del sistema giustizia. In breve tempo, l'importo del fondo ha raggiunto cifre assai considerevoli, come riportato nel link precedente. Ci si riferisce, altresì, all'istituzione, nel 2010, dell'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con l'obiettivo di ricondurre ad un unico soggetto istituzionale le complesse procedure relative alle misure patrimoniali, garantendo altresì un unico interlocutore per l'Autorità Giudiziaria, in grado anche di promuovere intese e protocolli per la destinazione e l'utilizzazione dei beni.
Nell'ultimo biennio due fondamentali novità a livello legislativo hanno conferito forte impulso all'azione di contrasto sul piano delle misure patrimoniali. Ci si riferisce all'istituzione del Fondo Unico di Giustizia, nel 2008, che ha consentito l'immediata utilizzazione pubblica del denaro, in contanti o in titoli, sequestrato e/o confiscato presso Istituti di raccolta del credito, trasferendone direttamente la titolarità ad Equitalia Giustizia. Attraverso le previste procedure, le somme così incamerate sono annualmente destinate per le esigenze dell'ordine e della sicurezza pubblica e del sistema giustizia. In breve tempo, l'importo del fondo ha raggiunto cifre assai considerevoli, come riportato nel link precedente. Ci si riferisce, altresì, all'istituzione, nel 2010, dell'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con l'obiettivo di ricondurre ad un unico soggetto istituzionale le complesse procedure relative alle misure patrimoniali, garantendo altresì un unico interlocutore per l'Autorità Giudiziaria, in grado anche di promuovere intese e protocolli per la destinazione e l'utilizzazione dei beni.
Per ciò che concerne in particolare il territorio lecchese,
attualmente tutti i beni immobili confiscati alla criminalità
organizzata sono stati assegnati e destinati per le utilizzazioni
previste dalla vigente normativa, cioè destinazioni ad uso
governativo o per finalità sociali. Nel più recente periodo, in
particolare, il quadro delle assegnazioni e destinazioni è stato
completato con il superamento di alcune residue criticità. In primo
luogo, è stata completata la piena utilizzazione ad uso governativo
dell'immobile ubicato in via Belfiore n. 1 - Lecco- , l'ex pizzeria
denominata "Wall Street". Inoltre, è stato sottoscritto nel gennaio
2011 un Protocollo tra Regione Lombardia, ALER, Provincia di Lecco
e Comune di Torre de Busi, alla presenza del Prefetto di Lecco e di
un rappresentante dell'Agenzia Nazionale, con cui è stato
cofinanziato un importo di € 350.000 per la ristrutturazione
di un immobile confiscato ubicato presso il Comune di Torre de Busi
che, al termine dei lavori, verrà destinato ad alloggi per
finalità sociali. Infine, sono stati liberati dalle ipoteche che ne
impedivano la piena utilizzazione due immobili già destinati al
Comune di Lecco, ubicati in via Ghislanzoni ed in via Adamello. Ciò
è stato possibile grazie alla volontà di rinuncia degli
Istituti Bancari che hanno accolto l'invito del Prefetto di Lecco e
del Sindaco di Lecco ad essere parte di un progetto di legalità con
il contributo della responsabilità sociale d'impresa.
Foto del 26 gennaio 2011 (Firma del Protocollo):
Data pubblicazione il 26/01/2011
Ultima modifica il 15/02/2018 alle 08:22
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