Lo scorso 4 settembre, presso la sede della Prefettura di
Agrigento, si è svolta riunione finalizzata a compiere un punto di
situazione sulla severa crisi idrica che, da diversi mesi
attanaglia il comparto provinciale agrigentino.
All'incontro - presieduto da S.E. il Prefetto, Filippo Romano
- hanno preso parte il Sindaco di Agrigento e quello di Canicattì,
il Presidente di A.T.I., i vertici di A.I.C.A. e di Siciliacque
nonché i componenti della Cabina di Regia regionale e provinciale.
Dalla discussione è emerso che, ad oggi, fonte di particolare
preoccupazione è costituita dall'invaso del
Fanaco
che è passato dal fornire 320 l/s a 21 l/s, con un decremento pari
al 94% e con le conseguenti ricadute erogatorie sui centri
collinari (Casteltermini e San Giovanni Gemini,
in primis
, ma anche Canicattì) e che, per la naturale progettazione delle
reti idriche, tendono ad avvantaggiare i Comuni costieri.
Fondamentale risulta, ad ogni buon conto, un raffronto complessivo
rispetto alla situazione presente nel medesimo periodo dello scorso
anno, allorquando
Siciliacque
forniva 614 l/s, a fronte degli odierni 384 l/s.
La soluzione immediata a tale grave carenza è, dunque, da
riscoprirsi - come già più volte precisato - nella messa in
esercizio di nuovi pozzi o nella potabilizzazione di risorse
idriche che, pur essendo già presenti non ne permettono l'utilizzo
umano, in attesa di creare nuovi impianti di dissalazione, in
ordine ai quali la Protezione civile regionale ha assicurato, per
l'immediato futuro, un pieno e fattivo impegno.
L'A.I.C.A., con l'imprescindibile ausilio dei Comuni, ha già
individuato nuovi pozzi e continua a ricercare nuove fonti di
approvvigionamento, dovendosi, ad ogni buon conto, precisare che -
nell'ambito della rete idrica provinciale - sussistono "
punti favoriti
", che attingono con maggior facilità alle nuove risorse idriche, e
"
punti sfavoriti
", che, per la loro posizione, stentano ad attingervi.
Agrigento, 05 settembre
2024
IL VICE CAPO DI GABINETTO
(Magnano)